Rischio Chimico

Sono individuati come agenti chimici che comportano un rischio per i lavoratori non solo quelle sostanze classificate come pericolose ma anche quelle che per le proprietà chimico-fisiche, chimiche o tossicologiche possono risultare potenzialmente nocive per la salute. Il rischio chimico presente in un ambiente di lavoro, deriva quindi dall’utilizzo nei diversi comparti di queste sostanze e coinvolge tutte quelle figure professionali che in vario modo vi entrano in contatto (figure professionali diverse con preparazione non sempre specifica). Considerato la pericolosità degli agenti chimici, i rischi che derivano dal loro utilizzo devono essere controllati da opportune misure preventive e protettive per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori coinvolti.
Gli effetti sulla salute, che possono derivare da eventi espositivi sono numerosi e dipendono non solo dalla tipologia di agente chimico con il quale si viene in contatto ma anche dalle specifiche condizioni di esposizione che si realizzano.
Lavorare a contatto con sostanze chimiche rende necessario e doveroso effettuare una corretta valutazione del rischio chimico che tenga in considerazione le condizioni di lavoro e che tutte le informazioni richieste dalla normativa vigente.

Ecco alcune definizioni tratte dal titolo IX del D.Lgs. 81/08
Definizioni

Agente chimico:
Tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato.

Agente chimico pericoloso:

Pericolosi classificati dalle norme di classificazione, etichettatura ed imballaggio dei prodotti chimici. Fanno parte di questa categoria la maggior parte degli agenti chimici presenti nei luoghi di lavoro. 
Pericolosi ma non classificati dalle norme di classificazione, etichettatura ed imballaggio dei prodotti chimici, ad esempio prodotti in volontari delle lavorazioni come i fumi di saldatura, materiali organici degradati, maleodoranti o infetti come le acque 
di scarico, materiali soggetti al altre normative quali farmaci, rifiuti, cosmetici. 
Tutte le sostanze a cui è stato assegnato un Limite di Esposizione Professionale (LEP, TLV, ecc. che indicano i valori limite di con centrazione di composti pericolosi presenti nei luoghi di lavoro oltre i quali si presume un effetto nocivo per la salute in una persona adulta di sana costituzione). 

Classificazione:
Attribuzione di una classe di pericolo ad una sostanza o ad una miscela di sostanze. 

Imballaggio:
Uno o più contenitori che possono svolgere la funzione di contenimento e altre funzioni di sicurezza.

Sostanza:
Un elemento chimico e i suoi composti allo stato naturale o ottenuti per mezzo di un procedimento di fabbricazione, compresi gli additivi necessari a mantenerne la stabilità e le impurezze derivanti dal processo.

Miscela:
L'insieme di due o più sostanze sottoforma di soluzione.

Schede di sicurezza:
Strumento per trasmettere agli utilizzatori professionali di sostanze pericolose informazioni più dettagliate di quelle presenti sulle etichette dei prodotti.

L’art. 223 del D.Lgs. 81/08 individua il datore di lavoro come quel soggetto che ha l’obbligo di effettuare una attenta e precisa valutazione del rischio chimico presente nella propria azienda calcolando sia la quantità di sostanze nocive alle quali vengono esposti i lavoratori nonché il tempo dell’esposizione.
In un’azienda dove viene rilevato un rischio chimico il datore di lavoro deve informare i lavoratori sulle cause di rischio e predisporre idonei piani di intervento nel caso si verifichino emergenze. Deve inoltre provvedere ad eliminare ogni causa di rischio o a ridurla al minimo per tutelare la salute degli stessi lavoratori tramite:

il controllo delle etichette che nei prodotti chimici considerati potenzialmente pericolosi devono riportare le caratteristiche del prodotto e i principali rischi tossicologici e chimico-fisici e mostrare simboli di pericolo;
l’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali quali maschere e guanti;
la presenza di appositi cartelli che segnalino la presenza di sostanze pericolose;
il controllo medico periodico del personale;

Nel caso in cui non sia possibile evitare l’utilizzo di agenti chimici nocivi è necessario operare in ambienti aperti, ben areati, oppure attrezzare il locale di lavoro con idonei sistemi di estrazione o aspirazione dell’aria

 

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