Rischio Ergonomico

Il  rischio ergonomico è legato all’ ergonomia termine che deriva dalle parole  greche "ergon" (lavoro) e "nomos" (legge) scienza che, secondo la IEA (International Ergonomics Association), si occupa di studiare e analizzare l'attività umana in relazione alle condizioni ambientali, strumentali e organizzative in cui si svolge. L’ergonomia è nata per studiare e far rispettare nella progettazione una serie di norme che da una parte tutelino la salute del lavoratore e dall’altra aumentino l'efficienza e l'affidabilità dei sistemi uomo-macchina. Parlando di salute e benessere del lavoro ben si comprende come questa tematica si oggetto della valutazione dei rischi sul lavoro e della medicina del lavoro in generale. L'ergonomia ha allargato il proprio campo di applicazione in funzione dei cambiamenti che sono sopravvenuti nella domanda di salute e di benessere.

Nella valutazione del rischio ergonomico  è bene valutare tutti i potenziali rischi dovuti a posture sbagliate ma anche alle sedie, all’illuminazione dell’ambiente o aimacchinari che si utilizzano anche se varia in base all’attività lavorativa e alla mansione svolta;.
Ad esempio se di tratta di un autista la valutazione si concentrerà ad esempio al sedile del mezzo utilizzato e al tempo di seduta mentre per un videoterminalista l’analisi si concentrerà sul rapporto tra uomo e schermo prestando maggiore interesse verso il fattore illuminazione. Da non sottovalutare anche il rischi dal punto di vista psicologico poiché vi è una stretta correlazione tra benessere fisico e benessere psicologico, che ci porta direttamente al concetto di stress lavoro correlato.

La normativa sulla sicurezza sul lavoro disciplina la valutazione dei rischi sul luogo di lavoro.

L'art. 15 del D.Lgs n. 81/08 recita "il rispetto dei principi ergonomici nell’organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo" e in tutti questi punti seguenti:


TITOLO III  - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE – CAPO I - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO - Articolo 71 - Obblighi del datore di lavoro.

TITOLO III  - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE - CAPO II - USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE - Articolo 76 - Requisiti dei DPI.

TITOLO IV – CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI - CAPO II – NORME PER LA PREVENZIONE DEGLI INFORTUNI SUL LAVORO NELLE COSTRUZIONI E NEI LAVORI IN QUOTA - SEZIONE II - DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE - Articolo 111 - Obblighi del datore di lavoro nell'uso di attrezzature per lavori in quota.

TITOLO VI – MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI CARICHI -  CAPO I – DISPOSIZIONI GENERALI - Articolo 167 - Campo di applicazione.

TITOLO VII – ATTREZZATURE MUNITE DI VIDEOTERMINALI - CAPO II – OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO, DEI DIRIGENTI E DEI PREPOSTI - Articolo 174 - Obblighi del datore di lavoro.

ALLEGATO XIII PRESCRIZIONI DI SICUREZZA E DI SALUTE PER LA LOGISTICA DI CANTIERE.

PRESCRIZIONI PER I SERVIZI IGIENICO-ASSISTENZIALI A DISPOSIZIONE DEI LAVORATORI NEI CANTIERI.

ALLEGATO XXXIV VIDEOTERMINALI - REQUISITI MINIMI.  Interfaccia elaboratore/uomo                        

Anche la nuova Direttiva Macchine (D.Lgs.27 Gennaio 2010, n. 17) riporta il concetto di ergonomia.REQUISITI ESSENZIALI DI SICUREZZA E DI TUTELA DELLA SALUTE del D.Lgs.27 Gennaio 2010, n. 17 - Punto 1.1.6.Ergonomia.

  • nelle condizioni d'uso previste devono essere ridotti al minimo possibile il disagio, la fatica e le tensioni psichiche e fisiche (stress) dell'operatore, tenuto conto dei principi seguenti dell'ergonomia:
  • tener conto della variabilità delle dimensioni fisiche, della forza e della resistenza dell'operatore;
  • offrire lo spazio necessario per i movimenti delle parti del corpo dell'operatore;
  • evitare un ritmo di lavoro condizionato dalla macchina;
  • evitare un controllo che richiede una concentrazione prolungata;
  • adattare l'interfaccia uomo/macchina alle caratteristiche prevedibili dell'operatore.


Valutare i fattori di rischio ergonomici e riportarli in modo corretto all’interno del Documento di valutazione dei rischi è importante per avere un’azienda in regola, tutelare i propri dipendenti,  evitare sanzioni ma anche, elemento affatto trascurabile, migliorare la qualità e la produttività del lavoro.

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